I vecchi leoni di Anzio amano il motto “play up and play the man”
Old Rugby Amatori

01/09/2011 -
Play up and play the man! Letteralmente gioca e sii uomo! E’ questa un’esortazione, coniata in Inghilterra nell’era vittoriana relativa al fair play che esiste fra giocatori di rugby. Il rugby, questo che ai molti (sempre di meno fortunatamente) è uno sport sconosciuto, uno di quegli sport dove regna il caos (solo apparente), dove i più banali movimenti naturali, come ad esempio quello di passare la palla in avanti per guadagnare terreno, è sostituito dalla fondamentale regola del passaggio della palla al compagno che si trova dietro (tutto ciò sembra un paradosso), dove per conquistare la palla ci si azzuffa senza apparenti regole “La Mischia” (caos apparentemente - lo definirei). Il rugby, in una nazione “calciofila” come l’Italia, appare così! Eppure, il rugby è uno di quegli sport dove le regole ferree la fanno da padrone, dove l”IO” è sostituito dal “NOI”, dove il caos apparente è solamente organizzazione armonica del gioco, dove il coraggio e la lealtà si fondono ed è questo che permette, nonostante la violenza ed è forse anche grazie a questa caratteristica che si dice che il rugby forgia caratteri o meglio come scriveva il grande giornalista Giuseppe D’Avanzo, il rugby “accultura”. Questo semplice sport, nato nel lontano novembre 1823 per opera di un ragazzo irlandese di nome William Webb Ellis il quale, nel Bigside della scuola pubblica della cittadina di Rugby, durante una partita di calcio, improvvisamente prese il pallone tra le mani e correndo lo depositò nella porta avversaria, oggi, fortunatamente, anche in Italia sta crescendo. Molti giovani e giovanissimi si stanno avvicinando al rugby e anche i genitori, iniziano a comprendere la validità di quest’affascinante disciplina. Seppur il giovane William Webb Ellis sia considerato “l’ideatore” del rugby, il grande pregio di aver capito le potenzialità di quel nuovo sport, ossia la comprensione reciproca fra due formazioni, la disciplina abbinata a un alto senso di responsabilità, fu il preside della scuola di Rugby, ossia il Sig. Thomas Arnold. Il preside Thomas era convinto che il buon vivere di una persona, le sue doti morali, i suoi ideali, passino attraverso una sana attività sportiva, di conseguenza, appunto lo sport non è più visto come uno svago, ma un fondamento della formazione morale di un individuo. Il rugby prepara i ragazzi e le ragazze ad affrontare con dignità e rispetto sia le vittorie sia le sconfitte, a rispettare, nonostante l’imminente sfida, l’avversario. Sicuramente, un maggior aiuto e interessamento a questa “nobile” disciplina da parte dei mass-media, non guasterebbe e di tutto ciò ne gioverebbe certamente tutto il movimento rugbistico nazionale a partire dalle più piccole realtà locali sino a giungere al massimo della rappresentazione identificativa di una nazione, la nostra amata nazionale, i suoi 15 giocatori più le riserve che, a viso aperto e senza timori reverenziali, affrontano nazionali molto più blasonate e le affrontano nella consapevolezza di dover essere d’esempio per tutto il movimento e di rappresentare, ogni volta che scendono in campo un intero popolo, un popolo orgoglioso, un popolo che sia per cultura e storia è tra i più evoluti, il popolo italiano. Tifare per la nostra Nazionale, che a breve inizierà il suo percorso nel prossimo campionato del mondo, non solo è un atto dovuto da parte di ogni sportivo, ma è il miglior modo per ringraziare questi nostri ragazzi che con sacrificio e abnegazione, rappresentano il nostro popolo in una manifestazione mondiale. L’amore per questa disciplina, unito a una grande amicizia, ha permesso nel 2003, la nascita ad Anzio della A.S.D. Old Rugby Amatori Anzio, ossia una società formata da ex giocatori che per motivi anagrafici, non potendo più partecipare ad attività agonistica, hanno ancora voglia di indossare gli scarpini,di confrontarsi e di mettersi in gioco su un campo sportivo. Gli amatori Anzio, oltre all’attività prettamente sportiva, vogliono dimostrare che il rugby, a dispetto dello stereotipo che rappresenta questa disciplina violenta, è uno sport come gli altri, sano, divertente, ma che ha un qualcosa in più degli altri, ovvero, chi pratica il rugby impara fondamentali di vita quali la lealtà, il coraggio, il sacrificio, il rispetto proprio, dei propri compagni di squadra e dell’avversario, principi che forgiano il carattere di un individuo e lo preparano ad affrontare tutte le situazioni che la vita riserva ad ognuno di noi, partendo dalla famiglia, per finire al lavoro. Un giocatore di rugby lo è tale anche quando lascia l’attività prettamente sportiva, l’essere appartenuti al mondo del rugby identifica la persona, la rende parte di un mondo fatto di amicizia e di rispetto, un mondo che crea uomini e donne con sani principi, che nel corso della vita rappresentano per ognuno di noi un baluardo da difendere. “Play up and play the man!” “gioca e sii uomo!” Noi rugbisti ci identifichiamo in questo. Gli Old Rugby Amatori Anzio sono anche su internet: www.oldrugbyanzio.jimdo.com. E-mail: oldrugby.amatorianzio@yahoo.it. Telefono: 349-8434302.



Autore:
Marco Berti
A.S.D. Old Rugby Amatori